``...l'approccio strategico nell'ambito della psicoterapia può essere definito come l'arte di risolvere complicati problemi umani mediante ``apparentemente`` semplici soluzioni... nonostante infatti certi problemi o sofferenze persistano da molti anni non per questo sono necessarie altrettanto lunghe degenze e complicate soluzioni...``
G. Nardone
Che cosa succede in una famiglia, sul lavoro, nei rapporti con gli altri, quando ci si trova in una situazione difficile? Si cerca aiuto. Non solo: l’aiuto deve risolvere subito il problema.
Tuttavia, quando si parla di disturbi mentali o di disagio psicologico, si è soliti pensare a interventi psicoterapeutici a lungo termine. In realtà con la Terapia Breve Strategica si ottiene l’estinzione in tempi rapidi di disturbi radicati anche da anni.
La Terapia Strategica è un intervento terapeutico che mira alla ristrutturazione delle maniere attraverso le quali ognuno costruisce la realtà che poi subisce.
Nella maggioranza dei casi la patologia si sblocca entro le prime quattro o cinque sedute. A questo cambiamento corrisponde il recupero della fiducia nelle proprie risorse personali.
L’approccio strategico non è soltanto un modello terapeutico, ma anche una vera e propria scuola di pensiero su come ognuno si relaziona con se stesso e con gli altri, tanto nell’ambito relazionale ristretto che nell’ambito manageriale e organizzativo.
Disturbi d’ansia
Disturbi del sonno
Disordini alimentari
Depressione
Disturbi Sessuali
Problemi relazionali nei diversi contesti (coppia, famiglia, lavoro, sociale)
Problemi dell’infanzia e dell’adolescenza
Disturbi legati all’abuso di Internet
La Terapia Breve Strategica è un modello di intervento innovativo, che si differenzia completamente da tutti gli altri approcci psicoterapici:
Il “problem solving strategico” è uno strumento estremamente flessibile e si applica, quindi altrettanto bene ai problemi di coppia e familiari in genere e ai disturbi dell’età evolutiva.
Le origini della Terapia Breve Strategica risalgono alla teoria della comunicazione, nata in campo antropologico con G. Bateson; agli sviluppi costruttivisti della teoria cibernetica (H. von Foerster, E. von Glasersfeld); agli studi sull’ipnosi e sulla suggestione di M. Erickson. Si deve poi a P. Watzlawick e al Mental Research Institute di Palo Alto l’opera di approfondimento e sistematizzazione dei principi teorico-applicativi della comunicazione nei suoi aspetti pragmatici e terapeutici.
Un’ulteriore contributo applicativo è stato apportato da Giorgio Nardone insieme a P. Watzlawick ne “L’arte del cambiamento” (1990), nella quale, oltre ad una chiara esplicitazione del modello di terapia breve strategica, vengono presentati per la prima volta protocolli specifici di trattamento. Nell’opera “Paura, panico, fobie” (1993) e successivamente in “Oltre i limiti della paura“(2000), G. Nardone, sulla base di una sperimentazione clinica, presenta originali protocolli di intervento strategico messi a punto per specifici problemi clinici (fobie, ossessioni, attacchi di panico e ipocondria).
Nel manuale “Terapia Breve Strategica” a cura di P. Watzlawick e G. Nardone, (1997), viene invece offerta una rassegna completa relativa agli aspetti teorici applicativi dell’approccio strategico e vengono esposti i risultati delle più recenti ricerche empirico-sperimentali in ambito clinico. Nell’opera “Le prigioni del cibo“, Nardone, Verbitz, Milanese (1999), vengono presentati i protocolli di trattamento specifici per disordini alimentari, nonché una teoria relativa alla loro formazione e persistenza; una disamina La relazione problematica genitori-figli viene affrontata nell’ opera “Modelli di famiglia” , Nardone, Giannotti, Rocchi (2001).
Il lavoro pubblicato nel 2002“Perversioni in rete”, Nardone, Cagnoni (2002) riguarda l’uso patologico di internet . A questi sono seguiti numerose altre opere (vedi bibliografia) di cui l’utlima (in uscita a fine maggio) “Correggimi se sbaglio”, riguardante il dialogo strategico tra i partners.